venerdì 2 dicembre 2016

La punteggiatura. Pillole di scrittura

La punteggiatura

La punteggiatura. Pillole di scrittura



   Scrivere la tesi non è poi così semplice. Anche chi conosce molto bene l'argomento del proprio lavoro e sa perfettamente cosa intende dire può avere delle difficoltà a metterlo sul foglio, anche se elettronico, quindi dotato dell'ausilio della correzione automatica. Se l'ortografia zoppica l'aiuto è efficace, mentre può essere più difficile districarsi con la sintassi e con la punteggiatura.
   Ecco perché inauguro oggi una sezione di post denominata PILLOLE DI SCRITTURA in cui esaminerò i vari aspetti dello scrivere che, secondo la mia esperienza, affliggono gli studenti nella stesura della propria tesi di laurea. 
   Non dimenticate che far bene la tesi fa bene alla tesi!

   La punteggiatura


   Cominciamo con il chiarire che le norme che regolano la punteggiatura nello scrivere non sono codificate in modo insindacabile, tanto che persino gli studiosi hanno tra loro opinioni diverse. 

   Tuttavia, c'è accordo sulla funzione importante che i segni di interpunzione (altro modo di definire la punteggiatura) hanno nel rendere per iscritto il linguaggio e il pensiero. 
   La punteggiatura serve a:   

   Definire il rapporto sintattico 

   tra frasi o tra elementi della stessa frase. Per chiarire: il punto conclude un periodo (Francesca stasera andrà in discoteca con gli amici.), i due punti aprono un discorso all'interno di una frase (Francesca stasera andrà in discoteca con gli amici: è per il suo ultimo esame che esce a festeggiare), il punto e virgola segna una pausa rispetto a quanto espresso nella frase precedente, ma non conclude il discorso (Francesca stasera andrà in discoteca con gli amici; domattina in treno sicuramente dormirà).

   Segmentare il testo

  diverso è dire:  gli studenti, che erano arrivati in ritardo, persero la lezione  (tutti quindi) dall'affermare: gli studenti che erano arrivati in ritardo persero la lezione (solo alcuni, quelli ritardatari!). Questa funzione, spesso trascurata, è invece importantissima per la chiarezza e la fluidità del discorso ed è uno degli aspetti più importanti nella stesura di un elaborato di tesi, che di chiarezza di pensiero e di esposizione si deve connotare.

  Introdurre elementi di emozione o di intonazione

 funzione svolta da punto interrogativo, esclamativo e puntini di sospensione. Esempio: Quando ti laurei? (te lo chiede il compagno di corso); Quando ti laurei! (te lo dice tuo padre quando giochi al computer), Quando ti laurei...(te lo promette il nonno). Questi segni di espressione in una tesi non abbondano, di solito, ma conoscerne l'uso efficace male non fa...

   Commentare

  questo caso invece ricorre spesso nella stesura. Si utilizzano allo scopo le parentesi tonde, che includono una precisazione circa quanto affermato: la previdenza sociale (di natura pubblica o privata)..., un commento personale: questo tema (che sarà oggetto del terzo capitolo) oppure una indicazione bibliografica: (Abbagnano, 2008); le doppie virgolette  introducono una citazione da un testo: come rileva la dottrina, "il codice penale..", e quelle singole che indicano invece un termine o un'espressione usati in una specifica accezione:  il termine 'deontologia' indica  l'insieme di principi..

   Ogni segno ha, dunque,  una sua funzione e l'uso appropriato di ciascuno rende il testo chiaro, fluido ed elegante, aggiungendo al contenuto un elemento qualificante. Nei prossimi post passerò in rassegna i vari segni di punteggiatura in uso nella lingua italiana, con esempi che, spero saranno chiarificatori. Parlerò di: 

Due punti
Punto interrogativo e punto esclamativo
Puntini di sospensione
Virgolette
Trattino
Parentesi tonde e quadre
Asterisco e sbarretta


  






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